Gli uomini si misurano in sogni realizzati

 

                                            – Breve ricordo di Lorenzo Massarotto –

Ricordo come fosse oggi, quel 10 luglio 2005. Era pomeriggio inoltrato, forse le 16, forse più tardi. Era una di quelle giornate calde, con previsioni meteo pomeridiane burrascose, per questo avevo optato di evitare le adorate Dolomiti. Percorrevo svogliatamente questa striscia di asfalto cotta dal sole e davanti a me si sdraiavano nella Pianura le Piccole Dolomiti. Sopra di loro la solita coltre di nubi minacciose, cupe, cariche di pioggia e pronte a scaricare la loro umidità. Le avevo viste così almeno mille volte e altrettante volte ero fuggito in auto con i fulmini che mi bruciavano i peli…. delle ascelle. La situazione era un classico tanto che le definivo scherzosamente “il pisciatoio” per la loro caratteristica vena piovosa. Ma stavolta no, stavolta era diverso….. Le nubi erano quasi violacee ed i fulmini esplodevano con accecante bagliore a chilometri di distanza. Quel girono dissi alla Evelin quasi distrattamente: “questi sono temporali che fanno morti”. Non avrei mai pensato che la profezia funesta si sarebbe avverata.

Me ne stavo “stravaccato” a godermi la scarsa brezza di quella Domenica estiva, appena finito di cenare, erano circa le 20. Quasi assopito dal quel fresco, fatico a sentire il messaggio che fa vibrare il mio vetusto telefono. Guardo il mittente, il mio amico Stefano e penso che mi comunicherà qualche sua bella salita…… Leggo. Rileggo ancora. Mi stropiccio gli occhi e penso che ho letto male. Chiamo Stefano. Si Federico, ti confermo. Lorenzo Massarotto è morto sulla Torre dell’Emmele, nelle Piccole Dolomiti colpito da un fulmine…… Ma che cazzo dici Stefano!!! Se ci ho parlato assieme ieri!!!! Pochi giorni dopo Villa del Conte è invasa da centinaia e centinaia di scalatori che gli rendono omaggio, silenziosi lo sguardo triste. Proprio noi abituati a sorridere anche nei casini peggiori abbiamo il volto solcato di lacrime.

25 dicembre 2013. Scarto avidamente il regalo che i miei genitori mi hanno messo sotto all’albero, capisco dal peso e dalla forma che si tratta di un libro e questo, già di per sè è un regalo fantastico, ma quando lo apro scopro di che libro si tratta. “Lorenzo Massarotto – Le vie- “….. un tumulto di emozioni, non sapevo che gli amici gli avessero fatto questo dovuto e splendido omaggio!!

Approfitto degli uggiosi giorni seguenti per “bere” il libro tutto d’un fiato. Esso risulta un omaggio all’ultimo eroe solitario, primula rossa delle sperdute e poco antropizzate vallate Dolomitiche, cavaliere errante delle crode di San Lucano. Una serie di prime salite infinita, con impressioni, ricordi, schizzi fatti dal Mas (me lo ricordo quando stava appoggiato al cofano della sua Regata station wagon e li redigeva…), pagine di diario scritte con la passione, il cuore ed il coraggio da Lorenzo stesso ed il ricordo verace dei suoi amici, Berto, Savino, Costantini ,Caio, Ermes, i fratelli De Biasio, Mauro, e molti altri uomini “normali” che lo hanno accompagnato nelle sue scorribande.

Ma quello che mi ha davvero colpito è il fitto corredo di foto invidiabili che, al di là delle pareti recondite ed affascinanti, rivela sguardi beffardi ed astuti quasi di sfida, ma una sfida sempre leale, ad armi pari, con corde lontane anni luce dalle protezioni e attrezzi nautici assolutamente banditi. O si vince o si ritorna più preparati. Eh si! questa era una caratteristica di Lorenzo e, questa caratteristica ha innegabilmente influenzato l’alpinismo non solo suo, ma di tutta quella generazione che gli è stata a contatto. Ma attenzione, questo non vuol dire che leggendo il libro (anche se a tutti gli effetti si tratta di una guida) si venga inondati di parole epiche e ridondanti sulla sua figura, tutt’altro; si scopre un uomo, con i suoi pregi ed i suoi difetti, le sue forze e le sue paure, con una carica umana ed un’attrazione molto forte, frutto probabilmente del mistero che circonda(va) la sua figura, di una persona che adorava la montagna ma non le copertine o la pubblicità, non è un libro di epopea e lirica alpinistica, non c’è fatica morte e disperazione, tutt’alpiù ci sono senso dell’amicizia, passione e grande rispetto.

Le pagine mi scorsero velocissime tra le dita, quasi che mi affiancassi a Luca Visentini – che ha magistralmente redatto raccolto e “messo assieme” il libro – alla ricerca di quella cosa che ogni alpinista cerca ossia l’avventura, il superamento dei propri limiti “by fair means” e, come si evince dalle pagine della guida, Massarotto non solo l’ha sperimentata a due passi da casa ma ha approfondito la sua ricerca spasmodica fino a raggiungere quello cui tutti gli Uomini (in generale) ancestralmente ambiscono: realizzare i propri sogni.

Pubblicato da spazivuoti

Nato in qualche luogo pianeggiante, tra capannoni, zanzare, arte, e sullo sfondo le montagne.