Condannati….

 

Marzo, che bella la primavera.

Un inverno uggioso è trascorso; ora salendo il sentiero il fango lascia spazio ai colorati fiori: un’esplosione di azzurro, bianco e violetto. La brezza stupenda riempie i polmoni di ossigeno, mentre la schiena ricurva sotto al peso dello zaino (perchè poi mi porterò sempre appresso due corde e materiale da fare una spedizione?!), è già madida di sudore.

Le pareti di lassù sono ancora fresche della notte trascorsa. Ma il mio pensiero non riesce a distaccarsi dai passaggi di quella via. I due rovesci in strapiombo pieno, la lolotte di sinistro, l’allungo sul buco buono e poi la spittata, il primo buco, poi il secondo dolorosissimo, e quel male lancinante al dito. E’ ancora dentro di me. Questo oramai tre settimane orsono.

Poi ritorno, la settimana seguente. Sono ancora alla lolotte, prendo il buco urlando, sparo la spallata e ….. cado. Per stavolta soltanto un leggero stiramento al dorsale. Mi duole proprio dove batte lo zaino. Ah bèh, Signori. Adesso basta, non voglio neanche più vederla ‘sta via!! Per quest’anno basta. E poi è venuto anche troppo caldo, le mani scivolano, per non parlare dei piedi, su quelle schifose aderenze. No. No, no, no e ancora No! Non se ne parla proprio oggi di provarla. Tra l’altro sarà anche pieno di gente, e a me, non piace scalare quando c’è troppo casino. Tutti cercano di darti consigli e poi finisce che mi incasino ancora di più. Ma questo oggi non avverà; mi rilasserò su qualche tiro più tranquillo, o al limite metterò mano a quell’altro 7c, così tanto per provare i passaggi.

Profuma la bell’aria di Primavera. Oggi sento che la Evelin è in forma, mi stava distaccando sul sentiero, ed ora si è bevuta queste due vie mentre io ho arrancato. No oggi non provo assolutamente quella via “macina-dita”!!

Oh guarda, la Primavera ha fatto arrivare anche tutti gli altri amici, quelli che in inverno vestono le pelli di foca o afferrano i manici delle piccozze. E allora tutti giù a narrare ciò che è successo in questo periodo di mancanza …. ma senti che bel sole di Primavera. Viene voglia di scalare. Guardo su e vedo quel buco doloroso, la lolotte e la spallata….. siamo sotto alla partenza di quella via a chiacchierare…. Si ammira una splendida veduta sui Colli Euganei da qui. Ma oggi no!!

Tiro dritto e facciamo altri tre quattro tiri. Oggi la Evelin si sta superando, mentre il pomeriggio sovviene quieto e la calura si placa. Peccato ci sono condizioni strepitose adesso. Ma oggi non la provo.

Dopo 10 minuti mi ritrovo sono sotto al tiro a mimare i movimenti, legato, con le scarpette ed i rinvii appesi: prima di partire scuoto la testa. Siamo incorreggibili, ma non sappiamo mentire alla nostra passione. Parto. I due rovesci in netto strapiombo, la lolotte, il buco buono, la spittata, il primo buco ed il secondo dolorosissimo, la spallata ……

Pubblicato da spazivuoti

Nato in qualche luogo pianeggiante, tra capannoni, zanzare, arte, e sullo sfondo le montagne.