Non mi piace vincere facile

 – Uomini, senza anima, la poesia è morta ormai. Musica fiori di plastica, Morirò. Mi manca l’aria (Timoria, Mi manca l’aria) –

Riparto dal chiodo. Appiglio buono, bidito spallato, piede in spalmo, altro bidito (azz, perchè ho le dita così grosse!!), alzo il baricentro, prendo la svasa di sinistro e la accoppio. Guardo il piede destro schiacciato sul nulla e mi chiedo come faccia a star su. 

Tutto il corpo è in tensione. Un piccolo movimento dinamico e cado dentro ad un appiglio che sembra non esserci. Sto su solo per attrito della pelle. Raccolgo le forze e cerco di arrivare alla presa buona. Il piede, che finora aveva dato il 200% delle sue potenzialità, non regge e mi ritrovo appeso 5 metri sotto al chiodo. La mano sinistra sanguina, lo spirito è ferito. Aspetto un po’ lassù penzoloni a 300 metri da terra, come se tutto fosse normale.

Ora tutto me è lì, in questi 3 metri. Non esiste altro. 

Siamo io e la mia storia, il mio background. Guardo in alto, la parete si abbatte e la via è sostanzialmente finita. Non bastasse la relazione a dirmelo, è sufficiente guardare su. Mi viene la storica frase di Messner: “solo quei 4 metri” e capisco cosa voleva dire. Ti ho sempre stimato Messner ma anche profondamente odiato.

Richiamo sull’attenti il socio in sosta, che dopo aver fatto il tifo per me e pregato perché il chiodo trattenesse la mia capovolta (mentre io in volo imprecavo!), si era trastullato ad aggiungere un friend in sosta….. Riprovo ancora e poi ancora e ancora una volta. Senza successo. La mano è un impasto di sangue e magnesite. Guardo con attenzione i due buchetti. Invito il compagno a calarmi in sosta.

protezioni veloci sullo spigolo della melodia

Tolgo le scarpe e mi siedo a riflettere guardandone le suole, come a cercare un conforto che, ovviamente, non ottengo. Francamente ho portato ciò che serve per proteggersi e non per progredire. Se non riesco ad andare in libera dove sono andati gli apritori semplicemente non merito la salita. Dispiace che quel buchetto porti i segni del passaggio di molti cliff. Dispiace che ci sia ancora molta gente per cui l’etica sia meno importante del curriculum. Davvero dispiace. Ma del resto è lo specchio della attuale società dove il “ti piace vincere facile” è un modus vivendi e non solo uno spot televisivo.

Un altro inutile, disperato tentativo. Gettiamo le corde nel vuoto pronti a scendere. E’ stata comunque una grande avventura. Ho perso (almeno per oggi), ma ho giocato e lottato ad armi pari. 

Pubblicato da spazivuoti

Nato in qualche luogo pianeggiante, tra capannoni, zanzare, arte, e sullo sfondo le montagne.