L’ABITUDINE UCCIDE

Il bellissimo diedro di accesso della Via Navasa – Rocchetta Alta di Bosconero

Porcaccia #@£%°@#, schifosa]%& e anche ladra @#^?& di quella zç*+ç@# altro che plaisir!!!! Quanto bene me ne stavo ieri sul divano a fare un benemerito kaiser! Invece no. Ora sto qui a combattere con questo friend del piffero (100 euri tondi tondi!!) che non vuole saperne di incastrarsi in questo cesso di fessura franosa, con i piedi in spalmo e il chiodo prossimo lassù nascosto in mezzo alla nebbia, che non si sa se il chiodo regge il cordino o viceversa…. Del resto devo piazzarlo ‘sto archibugio di friend, ho fatto già almeno 12 metri dall’ultimo chiodo (peraltro brutto e spessorato con un cuneo di legno del millennio scorso).

Più volte mi sono ritrovato in questa situazione. E’ stupefacente come, quando il gioco si fa duro, l’adrenalina riesca a darti una marcia in più (ovviamente sostenuta dalla preparazione e dalla consapevolezza). Non è comprensibile per la stragrande maggioranza delle persone questa sensazione. Pare essere pura follia. E non mi riferisco solo alle persone in generale. Molti, anche legati in qualche modo alla scalata, non riescono a comprendere e condividere appieno il senso di avventura che si ha immergendosi in tali situazioni e la gioia profonda che riescono a infonderti. I ricordi legati all’istante sono come dei fossili nella memoria, non solo come istantanee fotografiche ma anche come sensazioni di tatto, odori, sapori.

Falesia Falconi

Per i più troppi sono i rischi, le incertezze e le fatiche di questo tipo di attività. Più comoda e commerciale la falesia: sveglia comoda, pochi tiri, zaino leggero altre persone con cui condividere la giornata o i commenti, avvicinamento nullo.

Anch’io pratico questa attività la trovo ottima per allenarmi e, perchè no, divertirmi in modo assolutamente ludico….. ma volete mettere trovare una fessura da proteggere ed una via ingaggiata magari dopo aver ravanato per ore in mezzo a zoccoli intricati o ghiaioni faticosi con zaini assurdi, piuttosto che vedere una fila di spit piantati magari dall’alto??

Sulle compatte placche della Torre del Formenton – Occhi d’acqua 7b –

Ecco tutto questo per dire che non mi piacciono le vie plaisir in montagna. Non è nemmeno esclusivamente una questione di etica. Non mi piacciono e basta. Le trovo scialbe, come una donna bella ma stupida. Non rimane nulla dopo averle salite se non il piacere effimero del durante, ma nessun ricordo nel dopo. Vanno bene in caso di maltempo, nei periodi di magra, ma tutto lì. Il desiderio si affievolisce la voglia si allenta e ci si va non con passione e combattività ma per abitudine. E l’abitudine uccide.

Pubblicato da spazivuoti

Nato in qualche luogo pianeggiante, tra capannoni, zanzare, arte, e sullo sfondo le montagne.